Non smettere di pregare

Gesù pregaSenza preghiera, non si può avere un rapporto con Dio. La preghiera è il mezzo attraverso il quale la nostra anima si avvicina al suo Creatore.

Gesù esorta continuamente alla preghiera, insegnando il Padre Nostro, invitando i fedeli a chiedere a Dio ciò di cui hanno bisogno, fino al raccomandare di pregare sempre, senza mai stancarsi (cfr. Lc 18, 1), perché senza il Suo aiuto non si può fare nulla.

La preghiera è così importante che – insegna il Santo Curato d’Ars – il demonio fa tutto quello che può per far smettere di pregare. E infatti le distrazioni e i pretesti per non pregare sono sempre tanti, al punto che la maggior parte dei fedeli prega con poca frequenza.

La preghiera può essere più o meno intensa, più o meno fervente a seconda dello stadio spirituale in cui ci si trova o del momento che si sta vivendo. In periodi di forte stress o preoccupazione è normale avere una mente più distratta, che pone meno attenzione alla preghiera. Anche la routine quotidiana contribuisce a smorzare l’entusiasmo e ad affievolire l’interesse verso la preghiera, che è in realtà un vero e proprio “carburante” per l’anima, indispensabile per mantenere il contatto con Dio.

Per questo, occorre tenere bene in mente le sagge parole di San Francesco di Sales:

La perseveranza vincerà tutto.

Appena il cammino inizia, infatti, si sperimentano molte gioie interiori e ci si sente più che mai vicini a Dio. Sono quelle sensazioni che San Pio definisce “caramelle per bambini”. Dio apprezza molto gli sforzi compiuti per avvicinarsi a Lui, e per incoraggiare le anime devote concede le Sue dolcezze spirituali.

Ma prima o poi, secondo un disegno che Egli soltanto conosce, queste dolcezze non si avvertono più. Certo, a volte è una questione di noia o ingratitudine, di distrazione per cui si torna a preoccuparsi solo delle cose materiali. Altre volte, però, è proprio Dio che mette alla prova il fedele, dando l’apparenza di allontanarsi, per testare quanto è forte la sua fede.

In questi casi e in molti altri ci si salva grazie alla perseveranza. La perseveranza porta a pregare anche quando si è stanchi, a fare la cosa giusta anche quando non conviene, a rimanere fedeli nella prova.

Non è facile mantenersi perseveranti, perciò i padri della Chiesa raccomandano di pregare ogni giorno perché Dio insegni ad esserlo. Quando si prega, dunque, è importante aggiungere alle proprie intenzioni quella di essere costanti.

E per rendere la preghiera assidua, occorre creare un’abitudine. Sarà questa a venirci in soccorso quando, per i motivi che già abbiamo visto, si correrà il rischio di smettere di pregare. Ecco alcuni consigli per far sì che la preghiera diventi un elemento irrinunciabile e non dimenticato della nostra quotidianità:

1) Leggere anche poche pagine ogni giorno di un libro spirituale o della Bibbia. Tenere sul comodino o comunque a portata di mano qualche lettura sacra è un grande aiuto per pensare a Dio durante la giornata. Pochi minuti di lettura sono sufficienti ed efficaci per rendere costante la preghiera.

2) Esporre un’immagine sacra, un santino o un crocefisso nel luogo dove si trascorre la maggior parte del tempo, ad esempio in ufficio, in macchina, in cucina ecc. Talvolta queste immagini passano inosservate, ma accade anche che catturino lo sguardo e consentano di ricordarsi di Dio.

3) Seguire pagine religiose sui social network, iscriversi a newsletter via email o seguire blog che parlano di fede. Questi mezzi, se usati bene, non solo possono arricchire con informazioni utili, catechesi e consigli spirituali, ma ancor di più rendono la fede più presente nella nostra vita e sono quindi uno dei tanti modi per invitarci alla preghiera. Oltre alla nostra pagina instagram (@fede_in_cristo), puoi trovare un elenco di pagine consigliate qui.

4) Dedicare le azioni della giornata a Gesù. Questo è senza dubbio l’accorgimento più importante. Dio è presente in tutto ciò che facciamo, non esiste un tempo per Dio e un tempo per il lavoro, o un tempo per Dio e un tempo per la famiglia. Tutto il nostro tempo e tutte le nostre azioni possono essere svolte per far piacere a Dio. Per questo, come suggeriva Sant’Alfonso, prima di iniziare a fare un qualsiasi lavoro o a studiare, diciamo “Gesù ti offro questo mio lavoro”. Così la nostra mente, pur occupata dalle faccende che dobbiamo svolgere, avrà sempre un canale aperto verso Gesù.

5) Creare un’abitudine. Scegliere un momento della giornata da dedicare alla preghiera e abituarsi a rispettarlo permetterà che in poco tempo divenga naturale raccogliersi in quel posto e a quell’ora.

6) Aderire ad un gruppo di preghiera. Entrare in un gruppo di preghiera può sembrare troppo impegnativo, soprattutto a chi è agli inizi del cammino spirituale, oppure può essere impraticabile per questioni di tempo o disponibilità. Per questo segnaliamo il Monastero Invisibile di carità e fratellanza, un gruppo di preghiera con membri provenienti da tutto il mondo, in cui si prega da casa propria o dal luogo che si ritiene più opportuno, attraverso un libricino che viene spedito gratuitamente. I fratelli e le sorelle che aderiscono si impegnano a pregare ogni mercoledì alle 21.30, per le intenzioni di tutti quelli che ne fanno parte, entrando così in comunione spirituale con migliaia di persone. Per farne parte è sufficiente compilare il modulo di adesione, che puoi trovare qui.

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