Commenti alle Scritture, Sofferenza

Il Signore mi ha provato duramente

“Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte.”
(Salmo 117)

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Ogni tipo di difficoltà e sofferenza, logicamente, spaventa e distrae. Nella sfrenata ricerca di benessere e nel desiderio di fuggire da ogni impegno, risiede tutto il peso del nostro essere umani, che sempre più difficilmente sono disposti a sopportare il sacrificio.

Appare dunque detestabile un Dio che mette alla prova, e per comodità e ipocrisia neghiamo che ciò sia possibile: affermiamo, cioè, che Dio è solo buono, solo misericordioso, solo amore.

Diciamo ciò per non ammettere che Dio possa anche mettere alla prova o ancor più castigare, senza renderci conto che così facendo contraddiciamo noi stessi.

Proprio perché Dio ama, mette alla prova. Proprio perché Dio è misericordioso e ci vuole salvi, castiga. Proprio perché Dio è buono, è anche giusto, e per giustizia ricorre anche alla sua santa ira.

“Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti.”
(Apocalisse 3,19)

Non esiste un solo passo della scrittura che neghi la possibilità di un Dio che castiga o che appositamente mette dinnanzi delle difficoltà per fini superiori.

Basta poi guardare la vita dei santi, di un santo qualsiasi, per accorgersi di quanto sia stata tormentata, piena di difficoltà e dispiaceri, di imprevisti.

Questo non contrasta in alcun modo con la bontà di Dio, bensì la conferma: è proprio con le prove che si impara, che si accresce nella compassione e nella capacità di aiutare gli altri.

Ma, ancora di più, sono le prove che ci tengono vicini a Dio, che ci consentono di rimanere nel suo gregge e di non allontanarci, per la rovina della nostra anima.

“Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche io lo riconoscerò davanti al padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al padre mio che è nei cieli.”
(Mt 10)

Ecco il bene più grande: la salvezza, la gioia eterna.

Dio dunque può provare duramente, ma non consegna alla morte. Non sottopone una prova troppo gravosa, impossibile da superare. Tutto è possibile a Dio, quel Dio che risponde sempre a chi ha fede.

“Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio.”
(2 Pietro 2,9)

Così osserva infatti Sant’Agostino: “La punizione dei cattivi qui è differita, essi sono destinati a pene senza fine; e invece i buoni, quando qui si trovano in difficoltà, vengono messi alla prova, per ottenere alla fine l’eredità.”

Nella prova occorre dunque pregare con fede, affidarsi a Dio. Se si teme di aver sbagliato, non ci si deve allontanare e per superbia negare l’ovvio. Dio è sempre disposto a perdonare chi si pente.

“Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”

(Rm 8,31)

8 pensieri su “Il Signore mi ha provato duramente”

  1. Dio non può essere Amore. Ho avuto una vita sempre difficile,tanti anni ad assistere i miei malati ed il dolore di vederli soffrire tremendamente. Non mi ha dato una famiglia né dei figli ma una solitudine e sofferenza totali. E come se ciò non bastasse adesso devi fare un intervento urgente e complesso dove potrei rimanere paralizzata. Da bambina chiedevo al Signore di far star bene la mia famiglia sopra ogni cosa ed avevo solo 10 anni… Non solo ho dovuto assistere a gravi malattie dei miei ai loro lutti anche mia sorella ha avuto un problema di salute, ma adesso non solo non mi hai dato una vita degna di essere vissuta ma mi sottoponi un’altra gravissima prova.. Oltretutto essendo libera professionista non ho neanche tutele lavorative.. Non può essere AMORE come credevo un Dio del genere.. L’inferno è in questa vita terribile.. E la vita sarebbe un dono? No per me è una vera tortura e tu stai lì impotente verso di me e compiaci tante altre persone che ti ignorano.. Ma ora basta mi hai allontanato e poi non dire che nel mondo c è cattiveria se tu proteggi i peggiori e fai soffrire i credenti… Basta mi hai delusa profondamente non me ne frega più niente di vivere questa vita, il tuo grande dono, (beffa) in questa tortura… Preferisco pensare che non ci sia nulla ma non un Dio crudele… Se Cristo ha avuto una settimana di sofferenza io è una vita che soffro e non son Gesù Cristo.. Se sei AMORE mostramwlo altrimenti la mia fede termina qui…

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    1. Buongiorno. Per prima cosa lasci che le esprima tutto il nostro dispiacere per le sofferenze che ha dovuto vivere. Umanamente è normale cadere nello sconforto e nella disillusione, quando si vive qualcosa di brutto. Umanamente è anche normale avere paura per il futuro, sentirsi soli e abbandonati, perdere ogni speranza. Tutte queste cose sono umane.

      Accusare Dio, però, non serve a nulla. Anzi, Dio è il solo che ci può davvero consolare.

      La sofferenza è orribile, tutti lo sappiamo. Ma essa purtroppo fa parte della vita. Tutti i grandi santi della storia hanno sofferto moltissimo. Partiamo dai martiri, che sono stati uccisi per aver scelto di seguire Gesù! Qualcuno potrebbe dire “ma come? Dio non li ha protetti? Perché Dio ha lasciato che venissero perseguitati, torturati e infine uccisi brutalmente?”. E’ vero, Dio ha permesso che accadessero loro queste cose orribili. Ma non li ha lasciati soli mai, neanche per un secondo. Numerose testimonianze riportano che i martiri hanno affrontato il dolore e la morte con un coraggio impressionante, senza alcuna paura. Umanamente questo è impossibile. E’ stato Dio a dare loro questa forza, al punto che hanno abbracciato il loro destino addirittura con gaudio, per amore di Dio, già pregustando la gloria eterna.
      E a quale scopo questa morte, apparentemente ingiusta? Ebbene i martiri, con il loro sangue, hanno convertito il mondo. Con il loro esempio hanno condotto migliaia e migliaia di persone a Gesù.

      Ancora, vediamo altri santi che non sono stati uccisi, ma che hanno patito moltissimo in vita. Sofferenze fisiche, come San Paolo: “Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?” (seconda lettera ai Corinzi).

      E sofferenze morali, a partire da Giona nell’Antico Testamento, che perde tutto, inclusi i suoi figli, sino ai santi di oggi. Santa Teresa d’Avila, perseguitata dalla malattia, Santa Teresa di Lisieux, distrutta dopo la morte della madre e così via.

      Più di tutti questi ha sofferto Gesù Cristo. Non è vero che Gesù ha sofferto solo una settimana. Anche se ciò fosse vero, in quella settimana Gesù ha sofferto in maniera atroce e per noi immaginabile, più di qualsiasi altro uomo. Tradito, accusato ingiustamente, calunniato, umiliato, deriso (da coloro a cui aveva fatto solo del bene!), picchiato, flagellato, torturato, inchiodato ad una Croce, dalla quale poteva vedere il dolore inesprimibile di sua Madre. E mentre soffrira, insulti e cattiverie dai passanti, anziché compassione.
      Tutti i santi concordano nel dire che nessuna sofferenza umana è paragonabile a ciò che ha patito Gesù per noi.
      E non solo, appunto, durante la Passione, ma per tutta la vita. Nato nella povertà, con la famiglia costretta a fuggire in un paese ostile agli ebrei (l’Egitto), per poi tornare in patria dove crescerà già conoscendo il suo compito e ciò che gli accadrà (cioè la morte di Croce), iniziando a predicare, a sanare, a fare miracoli, a salvare persone, e in tutta risposta ricevendo persecuzione, calunnia, invidia, malvagità, il tradimento del suo stesso apostolo. Il dolore soprattutto di vedere tanti figli di Dio, vite preziosissime, perdersi a causa della superbia umana.

      Noi non possiamo sapere il perché di molte delle cose che accadono. Tante volte la vita ci sembra ingiusta e senza senso. Ma se vogliamo ritrovare la pace, dobbiamo fidarci di Dio. Capisco che inizialmente può essere molto difficile. Ma se ci affidiamo a Dio con il cuore, se ci aggrappiamo a Gesù, alla cara Mamma Maria, se mettiamo nelle loro mani tutte le nostre miserie, allora – e solo allora – la vita ritroverà senso e varrà la pena di essere vissuta. Perché tutti noi abbiamo un’anima, è l’anima è contenta solo quando è unita a Dio.
      C’è un versetto nell’Antico Testamento in cui sale il lamento “emergono solo i peggiori tra gli uomini!”. Infatti le logiche del mondo sono queste, che emergono i disonesti, i furbi. Questi sembra che abbiano tutto facile. Ma la loro anima è profondamente malata. Hanno tutto, ma manca loro la cosa più importante: la gioia che solo Dio può dare.

      Più la sofferenza è grande, più la carne si ribella. Ma il nostro spirito deve imparare a prevalere sulla carne, e può farlo con l’aiuto di Dio.

      Le consiglio di leggere questa pagina dedicata alla potenza della preghiera. Spero che possa aiutarla ad affrontare questo momento difficile: https://digilander.libero.it/monast/preghiera/index.html

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  2. La prova di chi confida in una religione e in un Cristo che è solo sentimento religioso non ha conosciuto Dio personalmente.
    “”””Giovanni 14:21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».

    Giovanni 14:22 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?»
    Giovanni 14:23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.
    Giovanni 14:24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato”””””.

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    1. Ciao Roberto. Se desideri pregare insieme a tanti altri fratelli e sorelle, ti lasciamo il link al sito del Monastero Invisibile di carità e fratellanza. Sul sito potrai leggere molte informazioni utilissime sulla preghiera e, se lo vorrai, potrai anche aderire al gruppo di preghiera e intercessione online, che ad oggi conta più di 20.000 iscritti.
      Ecco il link: https://digilander.libero.it/monast/index.htm
      Un caro saluto.
      Percorso di Fede

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